7 maggio 2012

FILM AL CINEMA - "The Avengers" di Joss Whedon

Joss Whedon scrive e dirige un'avventura nella quale si intrecciano i destini di supereroi già protagonisti di altri film tratti dai fumetti della Marvel. E finalmente ne viene fuori un blockbuster action che quantomeno si lascia seguire: merito di una sceneggiatura ben calibrata, che dosa con efficacia i tempi narrativi, dedica una certa cura alla caratterizzazione dei personaggi ed alla loro interazione, offre dialoghi coinvolgenti e meno banali della media, lasciando spazio all'ironia quando non addirittura ad improvvisi squarci di una comicità quasi da cartoon.
La vicenda riflette lo spirito dei tempi e questi supereroi che non riescono a fare gruppo sembrano lo specchio cinematografico della disgregazione sociale dell'attuale società di massa. Nonostante la minaccia incombente non è facile trovare per loro un ideale unificante al quale credere e per il quale mettere da parte l'individualismo e le rivalità. Estremamente umani nell’esibire le loro debolezze, i protagonisti vengono ritratti mentre si provocano verbalmente o si scontrano fisicamente, quasi come dei bambini da dover contenere e gestire. Ognuno di loro potrebbe rappresentare un aspetto del disagio dell'abitante medio della civiltà occidentale: dalla modalità egomaniacale di Stark (che resta il personaggio principale, servito meglio degli altri dalla regia e dai dialoghi) al senso di inadeguatezza con i tempi del "matusa" Captain America, fino alla paura del lato oscuro ed animalesco, incontrollabile e viscerale, di Banner/Hulk. E lo stesso Loki, il cattivo, sviluppa il suo delirio di onnipotenza a partire dal complesso di inferiorità nei confronti del fratellastro Thor e sottomette gli umani attraverso la magia promettendo al contempo “la pace della mente”.
L’intreccio procede con un buon ritmo a partire dal lungo ma avvincente prologo (che affastella una serie di sequenze dedicate alla presentazione di ognuno dei protagonisti, eccetto Thor) fino alla soglia del gran finale a base di invasione aliena e città statunitense devastata, con tutto il corredo di combattimenti interminabili, mostri dall’aspetto metallico, botti, distruzioni e civili in fuga. Ed è proprio qui che il film perde la sua efficacia, rientrando nei ranghi del già visto, imboccando la strada della consuetudine ed appiattendosi nella prevedibilità del compito ben eseguito. E dispiace, perché qualche idea in più stavolta c’era. "The Avengers" resta comunque un buon prodotto di evasione spettacolare, che permette anche un certo grado di catarsi allo spettatore predisposto.
Pier

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